venerdì 7 novembre 2014

Quando i Pesticidi sono nel piatto e nelle scuole

foto: Photos.com
Articolo pubblicato su "Il Chinino" - Ottobre 2014
rubrica Agri-Cult di Gianpaolo Danieli

Era il 2012 quando Legambiente lanciava l’allarme sulla salute, con il rapporto annuale: residui dei fitofarmaci nei prodotti ortofrutticoli. Risultavano, fuori legge lo 0,6 % dei campioni, mentre il 18 % degli analizzati conteneva residui di un solo pesticida, il 17 % di 8 – 9 fitofarmaci diversi.

Tra le sostanze maggiormente rinvenute: l’insetticida clorpirifos, riconosciuto come interferente endocrino neurotossico, il fungicida captano, riconosciuto dall’Epa come possibile cancerogeno e l’insetticida fosforganico Fosmet, tossico per le api. Dopo due anni l’Associazione amica dell’ambiente ha smesso di fare dossier sui pesticidi, oggi le rassicurazioni arrivano dalla Efsa (Autorità Europea per la sicurezza Alimentare) con la relazione annuale a tutela dei consumatori dichiara che: “non esiste alcun rischio per la salute dei consumatori tramite la dieta per il 99% dei 171 pesticidi valutati”. Il professor Giuseppe Altieri, agro-ecologo non è della stessa opinione: “l'Italia ha raggiunto il triste record mondiale dei tumori dell'infanzia, con tasso doppio di quelli neonatali, rispetto alla media UE (fonte OMS), mentre l'aspettativa di vita sana si è ridotta di oltre 10 anni dal 2004 ad oggi (fonte Eurostat). Parallelamente, diserbanti, disseccanti totali (distruttori del paesaggio, con le colline colorate d'arancio), pesticidi, si usano in Italia in quantità vergognose con oltre il 30% di tutto il consumo Europeo (!), inquinando le falde (118 pesticidi rilevati nelle acque potabili – fonte ISPRA/Arpa) e le catene alimentari”. Secondo il National Coalition for Pesticide-Free Lawns, dei 30 pesticidi più comuni: 19 risultano cancerogeni; 13 sono legati a malformazioni fetali; 21 hanno effetti sulla fecondità; 15 sono neurotossici; 26 sono dannosi per fegato e altri organi. La lista delle ricerche scientifiche si allunga con i documentari dei registi francesi Marie-Monique Robin e Jean-Paul Jaud: “Il Mondo Secondo Monsanto” e “I nostri figli ciaccuseranno”. Quello che emerge dalla tavola rotonda di ISPRA e ISDE dello scorso marzo, che in Italia vengono impiegate 175.000 tonnellate di pesticidi, pari a circa 3 kg a persona. Quali effetti determinano e determineranno sui principali componenti degli ecosistemi e sull’uomo? Viviamo una guerra chimica, dove i nostri nemici sono: muffe, insetti, ed erbacce, ma anche noi stessi. Il controllo delle piante "infestanti", ha sempre attanagliato il pensiero dell’agricoltore. In seguito all’uso che ne è stato fatto del defogliante “Agente Orange” durante la guerra in Vietnam, si è favorito l’introduzione della chimica in agricoltura e da allora l’agricoltore ha subìto le scelte industriali. I pesticidi hanno soppiantato le tecniche meccaniche, introducendo un nuovo modo di fare agricoltura, riconosciuta con la parola: “convenzionale”. Semi ibridi resistenti agli erbicidi xenobiotici, sono l’unica soluzione per le industrie del settore. Di erbicidi se ne fa un uso smodato non solo per la produzione alimentare, ma anche per la manutenzione del verde, per esempio campi da golf, strade, ferrovie e aree pubbliche. Con l’educazione ambientale possiamo ottenere dei risultati, ponendo come prerogativa la tutela della salute. I volontari dell’Associazione Cantiere Creativo con il progetto “Orto Circuito”, hanno realizzato nella scuola elementare di Borgo Pasubio, un micro ecosistema: orto sinergico, compostiera, casa degli insetti, aiuola piante perenni, aromatiche. L’ecosistema in questione è stato minato dalla manutenzione della municipalizzata con l’uso di un erbicida non selettivo di post emergenza a base di Glifosato, lungo le recinzioni e marciapiedi della scuola. A tutto c’è rimedio se cambiano gli intenti, il dirigente Sebastiano Gobbo della municipalizzata, sta trovando un’alternativa ai pesticidi e l’Associazione responsabile del progetto è intervenuta con una petizione per cambiare l’opinione dei politici sull’uso dei pesticidi in aree pubbliche. Nella commissione ambiente della Camera con la proposta 1560, “limiti all’impiego di sostanze diserbanti chimiche”, si lavora per renderla legge. Ma a ciò c’è già rimedio, se si applica il D.L del 22 Gennaio 2014: adozione del Piano di azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. Ci sono comunità che hanno iniziato a percorrere la strada del biologico, come è avvenuto lo scorso settembre a Malles Venosta, dove con un referendum si è deciso di bandire su tutto il territorio comunale di Malles l’uso dei pesticidi. La proposta è giunta dal primo cittadino che insieme ad un’equipe di medici e biologici ha fatto in modo, attraverso lo strumento democratico, di inserire una nuova regola nello statuto comunale della provincia autonoma di Bolzano. Un atto incoraggiante che ogni primo cittadino dovrebbe cogliere, specialmente se le amministrazioni sono capeggiate da medici.

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