Il 2014 è l’Anno Internazionale dell’Agricoltura Familiare (Aiaf),
stabilito dalle Nazioni Unite con lo scopo di difendere un modello produttivo
di piccola scala, rurale, genuino e sostenibile.
L’agricoltura familiare è un antidoto contro l’insicurezza
alimentare, i cambiamenti climatici e aiuta la protezione delle risorse naturali.
Nel sesto censimento generale dell’agricoltura del 2012 prevale la conduzione
familiare, anche se l’aumento della gestione del fondo da società di capitali o
cooperative, evidenzia una necessità legata al periodo di crisi economico e alle
nuove tecnologie usate in agricoltura.
Sono mille e 382 le aziende coinvolte
nella produzione di colture per l’alimentazione d’impianti biogas. Con meno del
32,4 per cento delle aziende rispetto al 2000, cala anche la conduzione
familiare (95,4 per cento), alimentata da ruralità, cultura contadina e
disponibilità di superficie coltivabile media per azienda (circa 8 ha). Per
conservare la biodiversità agricola e alimentare, e arginare le problematiche
globali, si adoperano molte associazioni e movimenti: i Seed Savers (in Italia,
Civiltà Contadina e Rete dei Semi Rurali). La loro azione cerca di conservare
semi antichi, riprodurre le varietà e scambiarli all’interno della rete
solidale per contrastare le nuove politiche industriali sulle sementi e il loro
brevetto: da anni l’agro industria ha messo in atto una politica di ibridazione
e di brevetti sui semi, inducendo i contadini a non riprodurre le varietà
antiche, con il controllo sulle produzioni agricole e la qualità della biodiversità
alimentare. Inoltre le multinazionali (Monsanto, Basf, Sygenta), hanno
acquistato ditte sementiere trasformandole in filiali speciali che eliminano le
varietà antiche, sostituite da ibridi F1 e semi transgenici (Ogm).
La pianura pontina, nonostante la biodisponibilità agricola,
ha assunto fin dalla sua nascita un modello agricolo moderno, le colture
specializzate nell’alimentazione animale prodotte hanno avuto un ruolo
prevalente, la diffusione delle cooperative ha favorito l’uso di semi ibridi F1.
Così le varietà antiche sono quasi scomparse: ne rimangono poche nelle realtà
agricole di collina e nelle aziende biologiche e biodinamiche.
Il sistema di progresso moderno indicato dai summit
internazionali chiede sostenibilità ambientale con la produzione di energia
dalle piante, per ridurre l’uso delle fonti fossili e diminuire le emissioni
nocive per il clima. Vivremo lo stravolgimento dell’equilibrio agricolo, con la
totale copertura di colture ibride e nella peggiore delle ipotesi da quelle
transgeniche. La strategia delle multinazionali è un progetto da 30 milioni di
dollari: una banca genetica dei semi, un bunker sotto il permafrost del Mare di
Barents, dove si conservano 4,5 milioni di varietà di sementi: la “banca
dell’Apocalisse” contro la perdita botanica del patrimonio genetico tradizionale
delle sementi in caso di catastrofe mondiale.
La resistenza contadina però continua. Un esempio è a Latina
con il Manifesto “Banca della Zappa”, ideato da Roberto Lessio, agricoltore
biologico, giornalista e ambientalista. La lotta troverà un percorso unico con
la “Carovana Internazionale di Solidarietà per i Semi”, a Firenze il 29 aprile
prossimo, che rafforzerà l’intenzione di continuare la storia dei nostri nonni,
proteggere i nostri figli, tutelare la biodiversità coltivata, continuare a
scegliere da soli il nostro cibo.