giovedì 30 agosto 2012

Pontinia, a proposito di biblioteca. Che fine ha fatto quel progetto?

dal sito: http://solleviamoci.wordpress.com

Da quando riprendere la storia della biblioteca? 

Si può fare tranquillamente da qualsiasi punto, tanto la situazione non è evoluta. Trecento sessantatre giorni fa, si riprendeva a scrivere sull’argomento, su queste pagine dopo la pausa estiva. Era una novità per i lettori, ma soprattutto per gli amministratori comunali. Perché mai un’Associazione culturale insieme con altre forze associative con l’appoggio morale del dirigente delle scuole elementari, Anna Maria Bilancia, vogliono rivitalizzare uno spazio pubblico mal gestito? 

I pavimenti ci sono, le sedie e i tavolini anche, la struttura è cosa fatta, anzi di architettura storica, impossibile da cementificare, gli scaffali sono pieni e adesso c’è persino un servizio innovativo. Il Wi-Fi! Peccato che non funzioni, e per il resto gli scaffali sono pieni, sì ma di quali libri? E le sedie e tavoli ci sono, ma quanti sono occupati da studenti? 

Il progetto poco tecnico, ma esauriente, che il Cantiere Creativo aveva consegnato all’ufficio protocollo non ha attecchito molto nell’amministrazione. L’Assessore alla cultura Patrizia Sperlonga ha pronunciato qualche intenzione di rivalutare il servizio pubblico della biblioteca comunale, ma con pochi risultati. Il punto di partenza non è l’arrivo, la speranza per l’Associazione era quella di rivalutare la casa della cultura, e in realtà questo un po’ è avvenuto, muovendo altre volontà, così com’è successo sei mesi dopo con la proposta tecnica di un gruppo di giovani ingegneri, il GAP (Generation, Activities, Projects). Adesso le cose cambieranno, sono stati stanziati tremila euro per far partire il progetto, che però in realtà ne richiede circa dodicimila euro annui, una prova per analizzare la fattibilità del progetto. Se tutte le biblioteche devono passare per prove di fattibilità, il mondo avrebbe perso da un pezzo la memoria.  

Alessandro Franco del Gap, dopo l’incontro con l’Assessore precisa: “Il lavoro di stesura del bando per accedere alle borse di studio, dovrebbe farlo il responsabile del settore, poiché ci teniamo tanto che la biblioteca comunale sia gestita da giovani ragazzi, faremo quest’atto di volontariato per la città”. Il progetto, prevede l’emissione del bando da parte del Comune di Pontinia per la selezione di sei studenti universitari o di media superiore aventi raggiunti la maggiore età. I tremila euro serviranno a coprire fino a dicembre 2012, il pagamento dei borsisti. 

Per quanto riguarda il Wi-Fi è stata deliberata la sponsorizzazione, per i parcheggi riservati all’utenza della biblioteca la pratica sarà portata avanti dall’ufficio lavori pubblici. I ragazzi che risponderanno al bando avranno il compito di istruirsi dal capo settore per quanto riguarda le pratiche di archiviazione ISBN, servizio prestiti e inventario nuovi libri. Un lavoro retribuito che allo stesso tempo porterà una ventata nuova in biblioteca.

Pubblicato il 25 agosto 2012 su Il Settimanale di Latina
 

mercoledì 29 agosto 2012

E sul finire dell'estate, "Mi sono rotto il Cazzo"

dal sito: http://www.lostatosociale.it

Che fine hanno fatto le giovani band che si mettono in gioco senza se e senza ma? 

Quando li vedo con chitarre in spalla, piccoli amplificatori saturi di gain, con le loro emozioni e i testi disinvolti, mi commuovo, penso che in fin dei conti c’è ancora qualcuno che si vuole bene. Il fatto è che questa estate non si son fatti sentire, forse sono in via di estinzione? 

Pontinia e le sue “feste mangerecce” ha allontanato le giovani band rock e il tessuto sotterraneo di musicisti in erba, difficilmente emerge. Uscire allo scoperto è un’impresa che va oltre i limiti dell’apparenza, un po’ per gli spazi e anche soprattutto per la mancanza di una cultura aperta a nuovi impulsi. Le cover band sono il frutto essiccato di un simbolo musicale già vissuto. Abbiamo bisogno di frutta fresca, da assaporare. Mi auguro che queste poche righe servino a voi musicisti a uscire dal garage o dalla cantina proponendo i vostri demo. 

Un’Estate torrida ha fotografato in me un’immagine poco ottimista. Non è solo colpa della calda stagione, ma un po’ tutta la situazione, allora per stemperare e rinforzare questo stato d’animo tendente al cinismo, non potevo che ascoltare a ruota “Mi sono rotto il Cazzo” brano tratto dall'album “Turisti della democrazia”, della band bolognese Lo Stato Sociale. Spigliante electro-wave recitato da Lodo Guenzi che di mestiere fa l’attore, con carica dissacrante di ironia e sferzante sarcasmo, narra tutti i luoghi comuni dei ragazzi e le mode che infarciscono lo status quo, ma non si arresta, l'onda è lunga e copre anche la politica e il sociale. Le influenze underworldiane di Alberto Guidetti e il basso di Alberto Cazzola gettano il brano in un drumfunkwave. 

Tantissime le frasi che incidono i polsi del perbenismo: “Mi sono rotto il cazzo di quelli che vogliono andare un anno all’Estero, ma prima tre mesi da cameriere, così guadagno qualche soldo/svegliati stronzo che sono trent’anni che mamma ti mantiene e gli dispiace pure che vai a fare il cameriere”. Una critica feroce sul sistema dove i giovani sono caduti dentro come in una trappola. “Lo Stato sociale”, rappresentano il nuovo cantautorato indie italiano. Parole in musica per far emergere pensieri e in questo caso situazioni che noi italiani abbiamo perso di vista. Equità, solidarietà, servizi e diritti sono lo stato sociale in cui dovremmo vivere. 

Pubblicato nella rubrica "JumpAroundMusic" de Il Chinino
in uscita giovedì 30 Agosto 2012

giovedì 2 agosto 2012

Trash Project, la nuova società è in trasformazione

Si conclude oggi il progetto Trash Project Pontinia. 

La tappa nazionale del progetto finanziato dal programma europeo Youth in Action, organizzato e ideato dall’Associazione Cantiere Creativo in sinergia con l’associazione CEMEA del Mezzogiorno, il Consiglio dei Giovani di Pontinia e le associazioni culturali europee che hanno aderito al programma. Una settimana ricca d’impegni per i trenta ragazzi del progetto di “Eco Arte”, realizzato attraverso i metodi di educazione non formale, principio fondamentale della Federazione Italiana dei Cemea (FIT: www.cemea.it) dove le tecniche di apprendimento s’integrano con la realizzazione pratica di nuovi percorsi di educazione attiva. 

Il punto di partenza per un cambiamento del vissuto sociale e dell’espressione culturale, la troviamo in queste azioni, dove i ragazzi si mettono in discussione su importanti temi. In questo caso hanno lavorato affinché il messaggio dell’arte restituisca agli animi della gente, la sensibilità per vivere un mondo migliore. In questa settimana si è parlato soprattutto di rifiuti – il trash project è un progetto sulla rivalutazione dei rifiuti – attraverso forme non convenzionali, per sensibilizzare e informare quel tessuto sociale dormiente. Cosa di più efficace? Un progetto che mette in relazione diversi paesi dell’Europa, diverse culture, i ragazzi di Pontinia che hanno partecipato con la cittadinanza e le autorità. Una scossa di energia, ha mobilitato le persone a capire come riusare materiali che quotidianamente si gettano, a riciclare materiali importanti (carta, vetro, alluminio, plastica), a trasmettere il pensiero che molti rifiuti si possono eliminare dalla nostra catena di produzione, che sono degli errori di progettazione. 

 La volontà dell’Associazione Cantiere Creativo in questo progetto è stata chiara, del resto sono tre anni che lavorano per informare la cittadinanza e l’Amministrazione su temi fondamentali per la nostra sopravvivenza. Temi, che non si legano solo alla necessità pratica di attuare nuove strategie di convivenza civile ecosostenibile, anche temi necessari a ri-conquistare la necessaria elasticità di pensare di vivere la propria realtà, disintossicandosi dall’omologazione del consumismo di massa. Uno sforzo sostenuto con poche gambe ma con una mente aperta e condivisa. La nuova società è in trasformazione. 

Pubblicato il 28 luglio su "Il Settimanale di Latina"
di Gianpaolo Danieli

mercoledì 1 agosto 2012

L'arte del Trash

E’ iniziato un progetto a Pontinia che porterà una ventata d’idee nuove, giovani e creative. Da ieri (venerdì 20 luglio) sono arrivati venticinque ragazzi europei dello scambio interculturale Trash Project, finanziato dal programma europeo Youth in Action. I paesi partecipanti saranno Germania, Francia, Spagna, Portogallo e Italia. Da un’idea di Ilenia Zuccaro, Matteo Lovato e Annalisa Medici del Cantiere Creativo in sinergia con l’associazione CEMEA del Mezzogiorno e le associazioni culturali europee che hanno aderito al programma, il progetto mira a sensibilizzare, attraverso l’arte, le pratiche del riuso e del riciclo dei rifiuti. Molti filosofi hanno suggerito nel tempo che l’arte ha il potere di curare, e questo progetto di ampio respiro abbraccia anche l’auto educarsi al benessere. E fino a quando i rifiuti invaderanno la nostra catena alimentare, possiamo star certi, non viviamo nel “Benessere”. Saranno i ragazzi a sperimentare con il lavoro che hanno già svolto nei paesi d’appartenenza, l’arte di comunicare attraverso il teatro, il video art e il design, i buoni presupposti per riciclare di più e inquinare di meno. Un argomento molto sentito nel paese di Pontinia – lavoro iniziato nel 2010 con l’Otesha Influence – non solo per le tante proposte o attività di educazione al rispetto dell’ambiente, ma anche purtroppo per la situazione poco piacevole di un Amministrazione che non riesce a far decollare la raccolta differenziata e di altre più terribili disgrazie ambientali. Abbandono di rifiuti, discariche abusive, interramento di rifiuti speciali e negligenza di chi di dovere, portano ogni giorno sulle pagine dei giornali e non solo, anche in Parlamento, casi preoccupanti. Sensibilizzare per poi intervenire, questo è ciò che spera Ilenia Zuccaro, organizzatrice e ideatrice del progetto. In questa settimana, dal 20 al 28 luglio, saranno 30 i ragazzi provenienti da diversi paesi e culture, tra cui sei partecipanti sono di Pontinia: Alessia Tomasello, Andrea Rossetto, Emanuele Marchionne, Stefania Franceschini, Donatella Venditti e Luca Ghidoni, seguiti dalla Youth Leader Anna Clelia di Roma, che lavoreranno per accrescere il sentimento del rispetto ambientale, ma anche l’integrazione tra i diversi popoli. Adesso che siamo diventati cittadini europei a tutti gli effetti, l’unità non deve esser ricercata solo nella finanza economica. Laboratori di riuso creativo, performance di teatro sperimentale e video editing sarà la costante pratica della settimana di lavoro, ma anche molti dibattiti, visite turistiche e incontri culturali renderanno lo scambio piacevole. Il giorno clou che renderà visibile la partecipazione del pubblico è venerdì 27 luglio con lo spettacolo teatrale, la presentazione dell’intero progetto con l’esposizione delle opere e la visione dei video girati e montati prima e dopo il “Trash Project”. Il progetto ha avuto il giusto motore per attivarsi, soprattutto per lo spirito pragmatico di Ilenia Zuccaro, Matteo Lovato e del Cantiere Creativo, di Federica Guzzon e dei Giovani Consiglieri, responsabili dell’Antenna EuroDesk Pontinia. 

Pubblicato su "Il Settimanale di Latina" il 21 luglio 2012
Gianpaolo Danieli